La desinenza estinta, 2024 Stampa plotter. Dettaglio installazione, Moca London, Londra Foto di Justin Piperger
La desinenza estinta, 2024 video HD, colori, bianco e nero, suono stereo, 16:9, 7’30’’ Frame da video
La desinenza estinta, 2024 Tessuto jacquard effetto lampasso di trame 300 x 500 cm. Dettaglio Foto di Francesco Allegretto

• Auditorium San Micheletto
Venerdì 15 novembre, 21.00-22.30

La desinenza estinta

Presentazione del progetto con l’artista Lucia Veronesi e Davide Dal Sasso – ricercatore di estetica presso la Scuola IMT Alti Studi Lucca
Ingresso libero fino esaurimento posti

L’artista Lucia Veronesi conversa con Davide Dal Sasso (Scuola IMT Alti Studi Lucca) intorno a La desinenza estinta, il suo progetto curato e prodotto da Ramdom (Italia), realizzato con il supporto di Collezione Luca Bombassei e sostenuto dall’Italian Council (12.a Edizione, 2023) programma di promozione di arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Contemporanea del Ministero della Cultura.

La desinenza estinta è un progetto artistico sulla cancellazione culturale articolato in tre livelli: il primo si ispira a uno studio sulle lingue indigene e sulla perdita delle conoscenze medicinali, condotto da Rodrigo Cámara-Leret e Jordi Bascompte dell’Università di Zurigo; il secondo livello di cancellazione riguarda le donne che si sono occupate di botanica dal Settecento al Novecento; il terzo livello si connette idealmente alla poetica dell’artista norvegese Hannah Ryggen, che insieme alle sue opere ha sviluppato anche una riflessione sulla relazione fra esseri umani e ambiente.

In occasione della conversazione sarà anche presentata una delle sintesi formali del progetto, il video in stop motion realizzato da Lucia Veronesi incentrato sulle vite di alcune botaniche, illustratrici, esploratrici del passato e sulle loro scoperte scientifiche, accompagnato a tratti dal suono di lingue indigene in estinzione.

Lucia Veronesi

Lucia Veronesi è un’artista. Da tempo s’interroga sui modi di vivere e raccontare il paesaggio nelle sue diverse declinazioni: domestico, naturale, urbano, famigliare. Lo fa esplorando le possibilità offerte dal collage, esprimendosi con più mezzi: l’animazione video, le installazioni, il disegno, l’elaborazione di scenografie elementari, le combinazioni tra fotografia e pittura, l’assemblaggio di tessuti. Nel 2023 è tra i vincitori della 12a Edizione dell’Italian Council. Tra le sue mostre personali più recenti: La desinenza estinta, (Moca London, Kunstindustrimuseum MiST, Trondheim (Norvegia), Museo Ca’ Pesaro, Venezia, Kora, Castringnano De Greci, Lecce, 2024); Da sola nel bosco (D3082, Venezia), È successo il mare (Fondazione Pino Pascali, Polignano a Mare, (Ba), 2020); Fuori una gran notte di stelle, (Muratcentoventidue Gallery, Bari, 2016); In piena presenza (Yellow, Varese, 2015). Nel 2011 ha fondato a Venezia lo Spazio Punch, uno spazio non profit con sede in Giudecca, che ha co-diretto fino al 2015. Nel 2018 si aggiudica la 69. Edizione del Premio Michetti e nel 2002 riceve il premio Alida Premian, per giovani artiste donne.

Davide Dal Sasso

Davide Dal Sasso è ricercatore (RTD A) in estetica presso la Scuola IMT Alti Studi Lucca. Le sue ricerche sono incentrate su quattro soggetti principali: il rapporto tra filosofia estetica e arti contemporanee, l’essenza delle pratiche artistiche, la natura del catalogo e il suo rapporto con l’archivio, il legame di quest’ultimo con la cultura visiva e il patrimonio culturale. È membro di Lynx – Center for the Interdisciplinary Analysis of Images, Contexts, Cultural Heritage Labont – Center for Ontology, SIE (Società Italiana d’Estetica), NSAE (Nordic Society for Aesthetics). È ideatore e curatore di “Dialoghi di Estetica”, rubrica di filosofia e arti pubblicata dal 2012 sulla rivista Artribune. Ha pubblicato diversi articoli su temi di estetica, arte contemporanea e filosofia dell’arte. È l’autore dei libri Nel segno dell’essenziale L’arte dopo il concettualismo (Rosenberg & Sellier, 2020) e The Ground Zero of the Arts: Rules, Processes, Forms (Brill, 2021), ha curato con la filosofa Elisabeth Schellekens (Uppsala University) il volume Aesthetics, Philosophy, and Martin Creed (Bloomsbury, 2022), è il curatore del volume Prima dell’archivio Il catalogo tra soggetti e oggetti (il Mullino, 2024).