La prima parte di GIUNGLA radicale si è tenuta nel Mercato del Carmine di Lucca con una mostra che ha visto la partecipazione dei seguenti artisti:
Bertrand Dezoteux, David Lucchesi, David Paolinetti, Josse Renda, Gözde Mimiko Türkkan, Tatiana Villani, Five Radio Stations (con Keren Cytter, Benedikt H. Hermannsson, Hylozoic/Desires, Daniel John Jones e Seb Emina, Emeka Ogboh).
Nel 2023, Giungla è stata bucolica, andando ad esplorare la dimensione naturale tra contesto urbano e agricolo, portando la programmazione dall’Orto botanico di Lucca allo spazio verde dedicato a Pia Pera della Biblioteca civica Agorà, fino alle aziende agricole Colle di Bordocheo e Il Gobbo nella campagna di Capannori.
Artisti e iniziative artistiche dalla Turchia e da tutto il mondo sono state invitate a esplorare le complesse relazioni tra tutte le strutture viventi e non viventi, attraverso domande su “Come possiamo produrre insieme?”, “Come viviamo insieme?”, “Come lavoriamo insieme?”.
L’ottava Biennale di Çanakkale si è proposta di guardare a forme e metodi diversi, così come ai paradossi, alle impossibilità, alle possibilità singolari e alle probabilità di sognare insieme, di vivere da soli in mezzo alla folla, di incontrarsi intorno a un tavolo e di agire come parte della natura, incrociando diversi concetti come ospitalità, amicizia, cooperazione, lavoro, responsabilità, giustizia, perdono, memoria, lutto, gioia.
Nella nostra giungla domestica, più o meno popolata, più o meno violenta, più o meno rumorosa, si osserva da vicino ciò che significa ecologia. Un’ecologia intesa non soltanto come la necessità di conservare e difendere la natura, ma nel suo significato primario, ovvero lo studio delle relazioni tra organismi o gruppi di organismi e il loro ambiente naturale. “Giungla domestica” prende il romanzo omonimo di Gilda Musa come fonte di simboli. Il testo è stato condiviso con gli artisti e tutti i partecipanti. Ha risuonato in maniera diversa in ognuno di loro e nei giorni della rassegna la narrazione che nascerà parlerà di un’ecologia di relazioni coltivate nei mesi passati.
Giungla vuole essere occasione di incontro e confronto sul legame complesso tra uomo, natura e tecnologia. Quando è uscito l’uomo dalla natura per guardarla da lontano? Cosa ci dice la tecnologia di noi e della nostra natura? Chi è soggetto e chi è oggetto, chi agisce e chi subisce i cambiamenti ed i mutamenti di ciò che ci circonda? Giungla in sanscrito significa deserto. É un luogo popolato da piante e animali ma inospitale per l’uomo. Eppure, anche nella foresta Amazzonica si trovano tracce di aree coltivate già da secoli.